Figure paterne nei romanzi di Federigo Tozzi

Abstract

Come si vede dalla forte presenza di motivi autobiografici nelle opere tozziane, il padre ha un ruolo determinante non solo per l’autore ma anche per i personaggi. La giovinezza difficile di Federigo Tozzi e i suoi rapporti con gli altri lasciano un’impronta evidente in tutti i suoi lavori. Essendo stato la principale figura di autorità nella vita dell’autore, suo padre Federico raffigura diverse volte in personaggi come Domenico in Con gli occhi chiusi o il padre di Leopoldo in Ricordi di un impiegato. È interessante analizzare non solo l’impatto che ha sulla vita e le opere dell’autore ma anche il modo in cui vengono rispecchiati nei testi tozziani la figura paterna e i sentimenti da essa suscitate. L’interpretazione di queste opere con una chiave freudiana aiuta a capire quanto i personaggi creati da Tozzi hanno di autobiografico. Tramite questo insieme di analisi delle figure paterne e il loro rapporto con i protagonisti dei romanzi, si spera di ottenere non solo un’immagine accurata del rapporto che Federigo Tozzi ha con il padre ma anche un’intesa più approfondita della psicologia dell’autore. Questo si farebbe, idealmente, tramite l’analisi dei personaggi e anche tramite lo studio della vita di Tozzi con particolare attenzione ai suoi rapporti con il mondo e alle sue ideologie che lo distinguono dagli altri. Interpretando ciò attraverso il pensiero freudiano che dice che durante la fase di sviluppo di un bambino il padre rappresenta una figura di autorità che deve essere superata perché il ragazzo possa svilupparsi correttamente e che l’inabilità di fare ciò, sempre secondo Freud, risulterebbe in un uomo ‘inetto’, cioè incapace di affrontare la vita, può essere la giusta chiave per identificare i paralleli fra la vita realmente vissuta da Tozzi e quella da lui descritta nei suoi romanzi.