Rinaldi, Buonamico e Somma : il gioco delle rime nei sonetti del Seicento

Abstract

Santi Rinaldi era un pittore minore del Seicento di cui si hanno scarse notizie. L’Abecedario pittorico compilato da fra Pellegrino Antonio Orlando lo descrive come figurista ma specifica che riuscì meglio nel dipingere battaglie e paesaggi. Le notizie biografiche sono vaghe: fra Pellegrino spiega che fu soprannominato il Tromba perché suo padre era suonatore di quello strumento, e aggiunge soltanto che fu «originario di Francia» ma che nacque a Firenze e morì a 56 anni, senza riportare né la data di nascita né quella di morte. Informa però che si formò alla scuola di Francesco Furini, un noto caravaggista che nacque nel 1603 e che lavorò a Firenze tra il 1629 e il 1646, anno della sua morte. Quel che interessa di più in questa sede è il fatto che fra Pellegrino accenna alla sua attività letteraria, dicendo che «si dilettò di poetare nello stile piacevole, e fu introdotto nell’Accademia dell’Arcadia di Firenze, della quale fu fondatore Niccolò Baldinucci, sacerdote fiorentino, e poeta di non poca stima». Se è corretta la referenza all’Arcadia di Firenze, considerando che Baldinucci morì nel 1696 e che l’Arcadia, fondata nel 1690, cominciò a propagare colonie due anni dopo, Santi Rinaldi era ancora vivo tra il 1692 e il 1696.