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Title: La caccia alla fenice : glossari e vocabolari del maltese dal seicento all'ottocento tra mitomania, nazionalismo ed etimologia
Other Titles: Lessicografia dialettale. Ricordando Paolo Zolli
Authors: Brincat, Joseph M. (Giuseppe)
Keywords: Language and languages
Maltese language -- Etymology
Linguistic change -- Malta
Historical lexicology -- Malta
Historical linguistics -- Malta
Issue Date: 2004
Publisher: Editrice Antenore
Citation: Brincat, J. M. (2004). La caccia alla fenice : glossari e vocabolari del maltese dal seicento all'ottocento tra mitomania, nazionalismo ed etimologia. In F. Bruni & C. Marcato (Eds.), Lessicografia dialettale. Ricordando Paolo Zolli (pp. 439 - 446). Rome: Editrice Antenore.
Abstract: La lessicografia del maltese si puo considerare piuttosto precoce. Infatti i primi elenchi risalgono all' opera monumentale di Megiser che incluse 9 voci maltesi nel Thesaurus Polyglottus stampato nel 1603. Se si considera che allora la popolazione di Malta era di appena 30.000 persone, puo sorprendere la presenza del maltese tra le 400 lingue e dialetti descritti dallo studioso tedesco, ma soprendera ancora di piu il fatto che, tre anni dopo, lo stesso Megiser ritenne utile dedicare al maltese una monografia dove incluse ben 121 parole. La ragione e palese nel titolo della monografia, Propugnaculum Europae, baluardo d'Europa, ispirato all'eroica irnpresa del 1565, quando la nuova sede dell'Ordine di San Giovanni respinse l'assedio dell'imponente flotta ottomana. Nel Cinquecento Malta divenne celebre in tutta Europa, le furono dedicate 110 pubblicazioni in dieci lustri, e divenne meta di famigliari e arnici dei Cavalieri stazionati nell'isola e di numerosi viaggiatori letterati. Hieronymus Megiser visito l'isola nel 1588 e rimase colpito dalla sua particolare condizione linguistica perche constato che i membri dell'Ordine parlavano tutte le lingue d'Europa mentre la lingua parlata dal popolo era sernitica. Nella breve introduzione allo Specimen egli la chiama « lingua africana o moresca » e ne da una definizione sconcertante quando spiega: « Benche siano cristiani questi parlano una lingua che e saracena, moresca o cartaginese ovvero lingua punica, che e una specie di arabo che deriva dall'ebraico ». Come si vede, nel 1606 la dassificazione delle lingue sernitiche era, a dir poco, imprecisa!
URI: https://www.um.edu.mt/library/oar/handle/123456789/68470
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