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Title: Stella di Napoli
Authors: Pacini, Giovanni
Keywords: Operas -- Librettos
Operas -- 19th century -- Performances
Pacini, Giovanni, 1796-1867. Stella di Napoli
Cammarano, Salvatore, 1801-1852
Issue Date: 1848
Publisher: Tipografia No. 93 Strada Vescove
Citation: Pacini, G. (1848). Stella di Napoli. Opera Librettos (OPL-641). University of Malta Library, Archives & Rare Books dept.
Abstract: I soldati aragonesi hanno trovato rifugio presso la casa della vecchia Marta, e commentano indignati le nozze della nobile Olimpia d'Acri con un nobile francese: a queste parole Gianni sussulta, perché teme che anche la figlia Stella si sia innamorata di un nemico (Qual d'un genio la sembianza). I suoi timori sono fondati: la ragazza si è innamorata di un cavaliere francese che le ha giurato amore, ma che poi l'ha abbandonata; si è quindi rivolta alle arti magiche di Marta, che è un'indovina, per avere informazioni sull'ingrato di cui non conosce nemmeno il nome (Ove colui dimora). Improvvisamente la casa di Marta viene circondata, e le due donne vengono arrestate dai soldati francesi con l'accusa di stregoneria. Nel frattempo, Olimpia ha ricevuto una lettera anonima che la invita a non sposarsi con il nemico francese (tale Armando), per lealtà nei confronti del suolo natale. La nobildonna sfoga i suoi turbamenti con Gianni (Sì, quel foglio dice il vero), sotto le vesti di alleato svizzero, ma Olimpia crede di riconoscere in lui un cavaliere aragonese. Gianni sfugge all'imbarazzante e pericolosa situazione sentendo gli echi delle grida del popolo, mentre Marta viene condotta in prigione: l'uomo, per non perdere l'alleata che le ha procurato un alloggio sicuro, chiede ad Olimpia di implorare la grazia per essa presso Armando. Nella sala del tribunale, Armando e il Generale d'Aubigni si preparano ad interrogare Marta e la sua "complice" Stella: ma non appena la ragaza viene introdotta, ella riconosce subito in Armando il seduttore. Disperata, la ragazza racconta all'uditorio di come è stata sedotta dallo sconosciuto francese e di aver chiesto conforto nelle pratiche magiche di Marta (Giorni innocenti e placidi): di fronte a questa dichiarazione, il Generale e il coro condannano a morte sul rogo le due donne.
URI: https://www.um.edu.mt/library/oar/handle/123456789/115152
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